Numero attuale di firme:

Firme
15

Aggiornato al 19.3.2025

Sammelfrist: 4. April 2025 – Il tempo stringe!

Siamo sulla buona strada, ma c’è ancora molto da fare per vincere il referendum contro la legge sull’Id‑e!

Ogni firma conta – insieme possiamo farcela!

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15

Aggiornato al 19.3.2025

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Siamo sulla buona strada, ma c’è ancora molto da fare per vincere il referendum contro la legge sull’Id‑e!

Ogni firma conta – insieme possiamo farcela!

Numero attuale delle firme del nostro comitato:

firme su 50'000
15
Aggiornato al2025

Attualmente, in tutta la Svizzera, abbiamo in totale 62’979 firme raccolte (tutti i comitati insieme)

⏳ Il termine per la raccolta firme è scaduto il 4 aprile 2025. D’ora in poi, inviare solo firme autenticate al nostro comitato: Freunde der Verfassung, 3000 Bern – ogni firma conta!

NO alla legge sull'Id‑e

L'ultimo giorno della sessione invernale 2024, il Consiglio degli Stati e il Consiglio nazionale hanno approvato, nelle votazioni finali, la legge federale sull'identità elettronica e su altri attestati elettronici. Questo rappresenta un nuovo tentativo di introdurre un sistema che consente la sorveglianza digitale della popolazione, mettendo a rischio la privacy e la libertà personale.
La popolazione svizzera si è già espressa nel 2021, con una netta maggioranza, contro la legge per l'introduzione dell'Id‑e, con un chiaro risultato di 2 a 1! Questo risultato riflette la resistenza della popolazione contro una digitalizzazione a livello globale, che potrebbe avere ripercussioni significative sulla nostra democrazia e sulla protezione dei dati personali. Nonostante questa chiara volontà popolare, il governo sta tentando nuovamente di implementare una legge praticamente identica. Questo è uno spreco di risorse e di fiducia pubblica. 

Insieme contro la sorveglianza digitale – Insieme per una democrazia libera e sicura!

Con questo referendum, chiediamo che la legge sull'Id‑e, che dovrebbe costituire la base per l'identità digitale e la raccolta digitale di firme, venga sottoposta a votazione.

Argomentario breve contro l'Id-e

Emissione privatizzata: La Fedpol non può emettere l'Id-e senza aziende private – nessun vero controllo statale.

Tecnologia non trasparente: Il codice sorgente non viene pubblicato completamente (non è open-source), il che comporta rischi per la sicurezza e una mancanza di trasparenza.

Dipendenza dalle Big Tech: L'Id-e funziona solo su sistemi operativi di Google e Apple – una soluzione statale dovrebbe essere indipendente.

Rischio di sorveglianza digitale: L'Id-e potrebbe aprire la strada a un controllo totale e alla limitazione della libertà individuale.

Diritti fondamentali in pericolo: L'Id-e potrebbe diventare la base per un sistema di credito sociale e rendere l’accesso ai servizi dipendente dal comportamento. Inoltre, è discriminatoria, poiché alcuni servizi sarebbero accessibili solo con l'Id-e.

Violazione della volontà popolare: Nel 2021, il popolo ha respinto una proposta simile con oltre il 64% dei voti – questa nuova versione ignora quel chiaro rifiuto.

Nessun vero valore aggiunto: L'Id-e non è indispensabile, poiché esistono già alternative sicure.

Agenda globale: L'Id-e fa parte dei piani di controllo digitale dell'ONU e del WEF. La Svizzera non deve sottomettersi a questo programma di sorveglianza!

Conclusione: L'Id-e mette in pericolo la protezione dei dati, la libertà e i principi democratici. Un sistema del genere non deve trovare spazio in Svizzera!

Altri argomenti contro la legge sull'Id-e

Perdita della privacy e della fiducia: La raccolta e gestione centralizzata dei dati personali attraverso l'Id-e comporta enormi rischi per la protezione dei dati. La digitalizzazione completa dei diritti popolari non consente più una partecipazione politica anonima e indisturbata. Inoltre, l'introduzione dell'Id-e mina la fiducia dei cittadini nei processi democratici, poiché la raccolta digitale di firme comporta significativi rischi di sicurezza, nonché il pericolo di abusi e manipolazioni. Questi sviluppi potrebbero compromettere gravemente l'integrità della democrazia e il diritto fondamentale alla privacy personale.

Sorveglianza digitale: L'introduzione graduale dell'Id-e potrebbe consentire allo Stato di monitorare in qualsiasi momento come e quando i cittadini esercitano i loro diritti politici. Questa infrastruttura centrale comporta il rischio di una sorveglianza statale completa, rendendo tracciabili i nostri movimenti e le nostre interazioni. Ciò spiana la strada a un controllo totale della popolazione, mettendo seriamente a rischio le libertà personali e il diritto alla privacy.

Base per sistemi di sorveglianza globali: L'Id-e potrebbe rappresentare un elemento chiave per un'infrastruttura che collega le informazioni personali a livello internazionale. Questa rete consente la creazione di un potenziale sistema di credito sociale sul modello cinese, in grado di monitorare e regolare i comportamenti individuali. Di conseguenza, esiste il rischio che l'accesso ai servizi venga limitato e che i dati personali vengano strumentalizzati da organizzazioni internazionali e aziende. L'Id-e potrebbe così consentire un controllo e una sorveglianza completa della vita di ogni individuo, mettendo seriamente a rischio la libertà personale e i diritti fondamentali.

Pericolo di attacchi informatici e abusi: L'Id-e è vulnerabile agli attacchi informatici, mettendo seriamente a rischio la sicurezza dei dati personali. Senza un controllo completo dei cittadini sulle proprie informazioni e con misure di sicurezza insufficienti, aumenta il rischio di furto d'identità, accesso non autorizzato ai servizi e abuso di dati. Inoltre, ci sono alti rischi legati all'archiviazione e all'utilizzo di dati personali e biometrici, che sollevano preoccupazioni sulla protezione dei dati e possono portare a conseguenze gravi.

La democrazia deve rimanere analogica: La democrazia diretta vive della partecipazione personale e trasparente dei cittadini. Sistemi digitali come l'E-Collecting e l'Id‑e minacciano questo modello consolidato e permettono l'analisi e la manipolazione delle petizioni popolari. La democrazia diretta deve rimanere trasparente e sicura, senza che i dati personali vengano raccolti in massa e consultati da terzi.

Disuguaglianza nell'accesso: Rischio di esclusione digitale per le persone meno esperte di tecnologia, in particolare per gli anziani, che potrebbero essere esclusi dall'accesso ai servizi.

Diciamo no alla sorveglianza digitale del popolo e chiediamo una vera partecipazione popolare trasparente, senza manipolazioni digitali e senza Id‑e.

Sostenere

Assicuriamoci insieme che la Svizzera preservi la sua democrazia e non diventi una nazione di sorveglianza digitale.

Sostieni il nostro lavoro con una donazione e aiutaci a rafforzare la democrazia.

Unisciti agli Amici della Costituzione e lotta con noi per la libertà e i diritti fondamentali.

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